PROGETTO: L’INCLUSIONE DEI BAMBINI SORDI

IL PROGETTO EDUCATIVO CONVENZIONATO DALL'ENS

PROGETTO: L’INCLUSIONE DEI BAMBINI SORDI

IL PROGETTO EDUCATIVO CONVENZIONATO DALL’ENS

Ogni bambino può manifestare una difficoltà evolutiva di funzionamento legata a fattori fisici e fisiologici ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata risposta. La scuola “Mom” ha approvato il progetto di inclusione (di un numero ridotto) di bambini sordi. La conoscenza della LIS, contribuisce allo sviluppo di una personalità ricca e stimola la capacità di adattamento a contesti diversi. L’intento è quello di far capire ai più piccoli che si può essere uguali pur nella diversità. Il progetto sull’utilizzo e conoscenza della LIS ha lo scopo di promuovere l’inclusione di tutti gli alunni, favorendo il successo scolastico di ciascuno, sia di quelli che apprendono con facilità, sia di quelli che manifestano difficoltà. La nostra scuola si propone di rendere operante l’esercizio del diritto all’educazione e all’istruzione nel sistema scolastico vigente, nella convinzione che tale diritto non possa essere ostacolato dalla presenza di difficoltà di alcun tipo. L’eterogeneità delle attuali classi, dettano l’esigenza di un insegnamento di qualità che sappia includere le differenze, valorizzandole. Con il presente progetto si ipotizza che, considerando con una diversa prospettiva le differenze individuali, possa essere messa in atto una didattica di tipo inclusiva. L’inclusione va considerata come indispensabile per il miglioramento della qualità della vita dell’alunno attraverso l’acquisizione di abilità cognitive, comunicative, sociali e di autonomia in un contesto caratterizzato da relazioni significative.
Appare inoltre fondamentale quell’intreccio che si realizza tra l’accoglienza della meravigliosa lingua dei segni e il suo apprendimento. Accoglienza vuol dire ospitalità, fare spazio dentro di noi per percepire la presenza di altro, valorizzarne la diversità, apprezzarne le sue risorse. Senza accoglienza emerge l’espulsione, l’esclusione, l’emarginazione, il pregiudizio. Questo progetto mira a costruire una didattica basata sulla vita reale, di conseguenza, chi si sente accolto apre la mente e lascia “fiorire” la sua voglia di conoscere e imparare. Se vi è un clima di accoglienza, gli studenti vivono la scuola come un luogo preparato per loro: uno spazio di festa e un laboratorio di pensiero. Tutto questo, naturalmente, facilita l’apprendimento.

La maestra della LIS

La scuola, tramite il bilinguismo (lingua italiana e LIS Lingua Italiana dei Segni), si pone come ponte fra due mondi, quello dei sordi e quello degli udenti, realizzando un arricchimento esperienziale e socio/culturale per i più piccoli e per garantire pari opportunità di apprendimento e di partecipazione alla vita scolastica all’alunno sordo, ciò tramite un’educatrice specializzata. L’esposizione alla LIS, oltre a dare l’opportunità ai bambini di scoprire il fascino di una lingua del tutto diversa, aiuterà a sensibilizzarli sin da piccoli al valore della diversità e all’importanza dell’inclusione anche di persone con disabilità sensoriale.

Per gli alunni sordi, la struttura garantirà la presenza giornaliera, della figura professionale dell’assistente alla comunicazione, ASS.CO., (prevista dalla Legge 104/92, art. 13), la quale svolge la funzione di ponte comunicativo tra lo studente sordo e l’ambiente “maestro”, come concepito dalla dott.ssa Montessori, guidandolo a un lavoro libero e indipendente. La peculiarità dell’ambiente Montessori prevede lavori che coinvolgono tutti i sensi del bambino, permettendo un libero esercizio ed un’acquisizione spontanea delle abilità.

È importante sottolineare come il materiale porti individualmente il bambino, senza l’intervento diretto o comunque la sua mediazione, a lavorare autonomamente ed autocorreggersi poiché il materiale è autocorrettivo. La maestra insieme a l’equipe scolastica condivideranno gli obiettivi a breve, medio e lungo termine affinché lo studente sordo possa arrivare ad una competenza comunicativa autonoma.
Il bambino sordo segnante, usa le mani per comunicare (LIS), quale miglior testimonianza di una mano che lavora, altro concetto straordinario che lega i due mondi: quello montessoriano e quello del bambino sordo.

Erroneamente, il bambino sordo viene concepito come un bambino che non sa e non può comunicare “non sentendo”, ma non è così! La risposta sta proprio nelle sue mani!
Maria Montessori in merito alla mano sostiene: “La mano, organo di prensione dell’intelligenza” e ne è dimostrazione l’ambiente che offre stimoli per lo sviluppo della motricità grosso- fino motoria.
Il bambino sordo, spinto da un desiderio interno di comunicare, inizia a “parlare con le mani”, per farsi comprendere dagli altri.
La Lingua Italiana dei Segni è una lingua che richiama il canale visivo/gestuale, e “consente al bambino di imparare non solo appunto una lingua, ma la capacità di percepire i messaggi espliciti e non della comunicazione”.
Non è il bambino ad adattarsi al metodo, ma il metodo ad adattarsi al bambino, ovvero il Metodo come risposta congruente alle necessità della persona intesa nella sua totalità.

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