Maria Montessori, una scienziata al servizio dell’umanità

Maria Montessori è stata innanzitutto una scienziata, in Italia fu una prime donne laureate in medicina poi fu conosciuta in tutto il mondo per il suo metodo, il "metodo Montessori"
Maria Montessori

Da Montaltouffugonline.it del 31 Ottobre 2017

Maria Montessori nasce il 31 agosto del 1870 a Chiaravalle, in provincia di Ancona. All’età di 26 anni, nel 1896, si laurea in medicina. Sarà la terza donna italiana a laurearsi in medicina, con la specializzazione in neuropsichiatria.

Medicina ma anche passione per i diritti delle donne, le sue lotte femministe ed il suo impegno sociale e scientifico a favore dei bambini handicappati la resero subito famosa in Italia e poi anche nel mondo. Grande clamore suscitò infatti il suo intervento durante il Congresso femminile di Berlino.

Nel 1907 Maria Montessori fondò la prima “Casa dei Bambini” a San Lorenzo in Roma, due anni più tardi presentò a Città di Castello (Perugia) durante il primo Corso di specializzazione, un volume sul metodo della pedagogia scientifica.

Casa dei Bambini

Casa dei Bambini

Un testo che fu subito accolto in tutto il mondo con grande entusiasmo tanto da essere tradotto in diverse lingue. Il motivo? Semplice. Maria Montessori esponeva il bambino diversamente da come veniva recepito allora. La sua immagine era positiva e soprattutto contrastava con l’essere passivo ma invece veniva elevata la capacità dello stesso, di essere disponibile all’apprendimento culturale.

Un approccio diverso che suscitò subito scalpore così come il suo metodo, che voleva il maestro come un osservatore di un gruppo di bambini, liberi di potersi dedicare al lavoro scelto da essi stessi, senza imposizioni e in un clima di collaborazione.

Un approccio lontano anni luce da quello che vedeva il maestro come figura predominante nel rapporto con i bambini, colui che doveva decidere il da farsi, e dunque imporre e non lasciare il bambino a libera scelta.

Un cambiamento epocale che ebbe clamore mondiale, e presto portò a un successo dapprima timido e discreto, poi sempre più straripante, tanto che Maria Montessori vide stravolgere completamente la propria vita. Impegnata in giro per il mondo in una sorta di pellegrinaggio scientifico, portava e faceva conoscere il suo credo. Iniziative che fecero sorgere in tutto il globo le sue scuole accompagnate anche dall’esigenza di dover diffondere una nuova preparazione negli insegnanti.

In soli quattro anni, dal 1907 al 1913, arrivò il suo primo Corso Internazionale che si svolse a Roma. Da allora la scienziata fece ripetuti viaggi in diversi Paesi del mondo, come gli Stati Uniti, la Spagna, l’Olanda ed altri ancora. Uno dei Paesi stranieri dove visse più a lungo fu l’India dove rimase per anni, a causa della seconda guerra mondiale.

Maria Montessori

Maria Montessori

Lasciò l’Italia nel 1934 ed ebbe modo di ritornarci soltanto nel 1947. In questo periodo della sua vita, uno dei dolori probabilmente più grandi che dovette sopportare fu l’abbandono dell’Opera che fondò nel 1924 a causa del fascismo, il quale tentò di orientare l’Opera e il pensiero della stessa Montessori verso il regime.

Un’operazione inaccettabile per Maria Montessori e i suoi principi, che negli del nazismo, ebbe come conseguenza il rogo dei suoi libri, prima a Berlino e poi a Vienna.

Maria Montessori per oltre 40 anni diffuse il metodo ma anche la ricerca scientifica che guardava al bambino come “la vera questione del nostro tempo”. La scienziata puntò tutto sulla liberazione dell’infanzia e la difesa del bambino, considerato come l’essere dimenticato dall’adulto e da quest’ultimo sostituito.

Furono diverse le sue opere, tutte adottate e tradotte all’estero dove il metodo andava sempre più diffondendosi: “Il Metodo” conosciuto poi come “La scoperta del bambino”, poi “Antropologia pedagogica”, “L’autoeducazione nelle scuole elementari”, “Il bambino in famiglia”, “Psicoaritmetica” e “Psicogeometria”.

E mentre il metodo raccoglieva sempre più consensi in tutto il mondo, dopo essere stata costretta ad abbandonare l’Opera nel 1924, cinque anni più tardi fu fondata l’A.M.I., l’Associazione Internazionale Montessori che ebbe come obiettivo quello di tenere unito il movimento montessoriano.

Intanto veniva perfezionato e valorizzato il “nuovo carattere” del bambino: “il bambino padre dell’uomo”. Ciò per significare l’insostituibile funzione nella conservazione e nel perfezionamento dell’umanità, propria del bambino.

Al tempo stesso Maria Montessori firmò altri importanti lavori come “Il segreto dell’infanzia”, “Dall’infanzia all’adolescenza”, “Come educare il potenziale umano”, “La mente del bambino”. La scienziata ebbe modo di esplorare sempre più l’universo infantile e del bambino, un’attività che la portò a scoprire due nuove conquiste intellettuali e scientifiche: la pace e l’educazione cosmica, ovvero due nuove visioni che portano l’educazione e la pedagogia ad un livello di interpretazione della formazione umana, mai osato nel passato.

Maria Montessori fu ammirata in tutto il mondo dai massimi esponenti del secolo scorso come Ghandi, Freud, Tagore, Marconi, Piaget, Edison, Herriot, Masaryk, Adenauer e tanti altri ancora. Cessò di vivere a Noordwijk (Olanda), nel 1952, all’età di 82 anni.

Ha lasciato all’umanità una grande ricchezza, pronta da essere donata a tutti i bambini. Tutto sta però a capire quali sono i primi passi che deve fare l’adulto, chiamato all’esercizio di nuova visione: deve iniziare a vedere un’immagine diversa del bambino, considerato ora come il costruttore del suo sapere.

Ricordiamo infatti che Maria Montessori diceva “noi aiuteremo il bambino piccolo non più perché lo consideriamo un essere piccolo e debole, ma perché egli è dotato di grandi energie creative, che sono di natura così fragile da richiedere – per non venire menomate e ferite – una difesa amorosa e intelligente. A queste energie vogliamo portare aiuto, non al bambino piccolo, né alla sua debolezza”.

Il secondo passo, è quello di creare attorno al bambino un ambiente a lui favorevole, libero da barriere fisiche e psicologiche, fatto di inviti all’azione e non di proibizioni. Solo partendo da queste prime due considerazioni sarà possibile iniziare a pensare ed agire secondo il metodo Montessori.

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